L'ORCO DI RHEMES
E' un romanzo di montagna ambientato su una parete della splendida Valle di Rhemes, la Est della Grande Rousse, alta 1000 metri, da 2600 a 3600, verticale, pericolosa e lunga. Mai salita.
La vicenda si svolge negli anni settanta e ha per protagonisti dei ragazzi di Milano (in quegli anni Milano 'produceva' i Guerini e i Dinoia...) i quali si innamorano della valle, cominciano a praticare l'alpinismo in Grigna, Masino e Monte Bianco fino ad arrivare ad alto livello e poi si ossessionano a voler salire quella parete.
Ho scritto questo libro per cercare di spiegare come sia la passione a portare a volte le persone oltre la soglia del rischio, e non l'impreparazione o l'improvvisazione. Se notate, ogni volta che avviene una disgrazia in montagna ci sono sempre alpinisti che spiegano che e' stato fatto qualche imperdonabile errore. Invece io penso che non sia cosi' e che quando muore un velista, ad esempio, il mondo della vela fa quadrato attorno a lui, mentre quando muore un alpinista il mondo della montagna (in molti, troppi casi) lo mette alla berlina. Chi non ha mai fatto errori in montagna scagli la prima pietra.
Ho dedicato il libro a quattro ragazzi piemontesi morti quest'inverno sulla Nord dell'Aiguille du Midi. Non li conoscevo. Ma il giorno dopo la loro morte Franco Brevini sul Corriere scriveva: 'Cosi' il Monte Bianco e' diventato un Luna Park', sottotitolo: Rischi e improvvisazione. E cosi' alcuni altri quotidiani, mentre Messner spiegava che andare di conserva in montagna e' un grave errore. Io la penso diversamente e ho messo il mio sentire nel libro
LE RECENSIONI
ORGANIZZARE, INNOVARE, VENDERE
LE RECENSIONI
LA QUARTA DI COPERTINA
Tutti i venditori sono sottoposti alla dura legge del marciapiede: vendere di piu' rispetto all'anno scorso, al mese scorso e al piu' temibile concorrente; avere clienti soddisfatti di aver speso i loro soldi; prevedere quanto si vendera' domani, tra un mese, tra un anno.
Le aziende che non vendono non sopravvivono, non importa quanto buoni siano i loro prodotti. Se non ingegnerizzano le vendite, se non le organizzano in modo preciso e sistematico, vivacchiano a stento nel piattume. Se si affidano solo alla bravura dei singoli, si illudono: i meglio organizzati li batteranno inesorabilmente.
Sono tante le cose che si possono fare per vendere di piu' e meglio; ci sono molte cose che tanti non fanno, e questo li fa vendere meno, peggio, male.
In questo libro - pensato e scritto da un venditore per i venditori e i loro responsabili - l'autore offre osservazioni acute e originali sull'organizzazione delle vendite, sul vendere meglio e di piu' e su tutti gli argiomenti caldi - dalle negoziazioni alle retribuzioni, dal know-how al fattore C.
Non un manuale scritto da consulenti ne' un trattato organizzativo sulla funzione, ma una sana via di mezzo frutto dell'esperienza, che dice ai venditori, sales manager e direttori vendite che cosa fare in pratica , adesso e qui, per vendere oggi e continuare a vendere, di piu' e meglio, domani.